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Un sassofonista
por
Anastasio
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Beveva il settimo contreau Alla faccia del medico Il rilfesso del bicchiere mostrava un uomo patetico Dosi di veleno ma dall'effetto anestetico Vivere o morire, in breve un dubbio amletico Quarant'anni di vita, venti di fallimenti Quaranta gradi d'alcol, un mare di pianti e stenti Annegava nei rimorsi, viveva in costante apnea Solo alcol nell'esofago e fumo nella trachea Ripensava alla sua vita Alla pa**ione e al primo amore Gli scheletri nell'armadio, i rimpianti dentro un sa**ofono Testa sul bancone, trascorrevano le ore Ma il ritmo di un fallito ha sbornie come metronomo Odiava bere, lo faceva, lo uccideva e lo sapeva L'alcol gli aveva strappato famiglia e carriera Ma si fidava più di lui che delle persone Si chiudeva ogni sera in una fortezza di cartone Uscì da quel locale, la sua mente poco lucida Tornò a lei che lo capiva, forse l'unica L'unica fedele alla sua anima lurida L'unica che amava, la sua musica Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato Erano parole al vento, il canto di un disperato È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato Erano parole al vento, il canto di un disperato È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato Camminava a capo chino con l'aria di chi si è arreso La pioggia lo bagnava e non sembrava dargli peso Pensava con sto tempo non vale la pena piangere Se le lacrime alla fine si mischiano alle pozzanghere Il sogno era di essere un grande sa**ofonista Ricordava il giorno del suo fallimento come artista Era ubriaco sopra il palco e sentiva la pressione Sbagliò tutto per godersi gli applausi di compa**ione Sentiva di dover scappare e conosceva il modo Sapeva dove andare e conosceva il nodo E con il cappio al collo se ne andò alla vecchia querce Riponendo il suo destino solo in quella corda lercia E non rivide la sua vita quando il collo fu spezzato Ma le note di quel blues che l'aveva condannato E fu ritrovato all'alba, la sua salma bianca è stanca Col sorriso sulle labbra di chi l'ha fatta franca Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato Erano parole al vento, il canto di un disperato È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato Diceva in questo mondo c'è qualcosa di sbagliato Erano parole al vento, il canto di un disperato È colpa di sto mondo e di chi l'ha progettato Fatto sta che continua a pagare chi ha sempre pagato
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